ALCEDO, Ornitologia e Natura  
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VISITA IN ALLEVAMENTO: Angelo Fumagalli

si ripete sempre, ogni qualvolta una nuova specie introdotta in allevamento si riproduca con successo. Devo confessare però che l’emozione più intensa ed indimenticabile l’ho vissuta da ragazzo quando, molti anni fa, riuscii a riprodurre la mia prima coppia di cardellini europei, un nido di ben 6 piccoli che entrambi i genitori accudivano in modo ammirevole. Purtroppo la voliera non disponeva di un’adeguata protezione nei confronti dei predatori e così una notte il maschio venne aggredito e morì dissanguato. Al mattino seguente fu enorme la mia delusione ed il mio dispiacere, piansi come un vitello per la perdita del maschio, il mio cardellino preferito, gran cantore, che mio ero procurato con fatica barattandolo con una coppia di piccioni di razza sottobanca. Fortunatamente la femmina continuò da sola ad allevare i piccoli portandoli tutti e 6 allo svezzamento. Tali sensazioni da “brivido”, da far venire la “pelle d’oca”, si sono ripetute parecchi anni dopo, quando ebbi la fortuna di riprodurre la mia prima coppia di frosoni. In quel caso devo dire che la soddisfazione è stata doppia, in quanto, in quel periodo, nessuno nella mia zona li allevava, molti allevatori ritenevano un'ardua impresa la loro riproduzione data la loro reciproca aggressività e di conseguenza le non poche difficoltà nel creare la giusta armonia di coppia che spesso sfociava con la mutilazione, se non addirittura con la morte, di uno dei due soggetti.

Cosa allevi oggi?
Allevo principalmente cardellini  (da  sempre

Organetto della sottospecie islandica

 
Nido di Organetti "Cobalto"

la mia specie peferita) della sottospecie major, sia ancestrali che mutati (bruno, agata, isabella, satinè, “eumo”, pastello, giallo e pastello giallo) ed, in subordine, organetti ancestrali delle sottospecie islandica, exilipes e cabaret, organetti nelle mutazioni di colore bruno, pastello bruno, pastello nero bruno e “cobalto”. Allevo inoltre alcune coppie di negriti della Bolivia e altre di specie poco diffuse – ma secondo me molto interessanti per il loro canto melodioso - quali il fanello, il cardinale rosso ed il frosone testa nera di Cina.
Mi piace introdurre in allevamento, di anno in anno, qualche coppia di specie rara o poco allevata in modo da sperimentare le tecniche di allevamento più appropriate ed arricchire in tal modo il mio bagaglio di esperienza. Mi affascina l’idea di sperimentare l’allevamento di specie europee insettivore, per esempio il pettirosso, il pettazzurro, il saltimpalo, le ballerine, le cincie, i codirossi e, dulcis in fundo, uno, secondo me, tra i più begli e affascinanti uccelli indigeni europei, l’upupa (Upupa epops), specie quest’ultima, che mi riprometto di introdurre in allevamento non appena avrò trovato dei “veri” soggetti domestici.

Per le specie da Te allevate, utilizzi in caso di necessità delle balie? Se si, di quali specie? Per quanto riguarda i cardellini e gli organetti, avendone un buon numero di coppie, riesco a sopperire, in caso di necessità, spostando le uova oppure i piccoli sotto altre femmine conspecifiche. Questa eventualità, per fortuna, si manifesta raramente e, visto che seleziono i soggetti non solo per la loro tipicità ma principalmente per la loro prolificità e rusticità, quasi sempre è riferita a femmine giovani alla prima esperienza riproduttiva oppure a soggetti provenienti da altri allevamenti, in particolare dal nord Europa.

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