ALCEDO, Ornitologia e Natura  
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L’Organetto: mutazione Pastello Nero Bruno oppure Agata?
Applicazioni pratiche del test iobridologico

(The Redpoll which mutation? Tawny Black Pastel or Agate? Tawny Pastel or Isabel? Practical application of the "hybridazation test".)

Nel primo caso, si ottennero tutti i soggetti (sia maschi che femmine) di tipo Pastello Nero Bruno. Ciò dimostra, senza ombra di dubbio, che si tratta di una mutazione “Pastello” e non di una mutazione Agata. In caso contrario (nel caso della mutazione Agata dell’Organetto) si sarebbero dovuti ottenere, obbligatoriamente, risultati opposti nei due test ibridologici, ovvero: nel primo caso tutti i maschi Nero Bruni e tutte le femmine Agata, nel secondo caso tutti i soggetti, sia maschi che femmine, Agata.

La mia esperienza personale

Quest’anno, ho voluto mettere in pratica personalmente tale test ibridologico in modo da verificare o meno, direttamente – se ancora ce ne fosse bisogno – il fattore Agata ed Isabella nell’Organetto. A tale scopo ho approntato le seguenti due coppie ibride:
  1. Maschio di Organetto Pastello Nero Bruno x femmina di Canarino Agata R.A.M,
  2. Maschio di Organetto Pastello Bruno x femmina di Canarino Isabella R.A.M
I risultati ottenuti, come previsto (dato l’alto livello di “disgenia” tra le due specie) sono stati scarsi. Infatti, a fronte di una quarantina di uova deposte, il 90% sono risultate feconde, di cui il 65% con morte dell’embrione nella prima settimana, grosso modo a partire dal quarto/quinto giorno di incubazione, e nel
 
Se la natura della mutazione fosse stata identica, si sarebbero dovuti ottenere ibridi Isabella.
Viceversa, è evidente la natura "Bruno" dell'ibrido maschio.

rimanente 35% l’embrione ha sì raggiunto il completo sviluppo (o quasi), senza riuscire, tuttavia, a rompere il guscio. In alcuni casi ho sentito personalmente (appoggiando delicatamente l’uovo all’orecchio) i ticchettii del becco contro il guscio, ma, probabilmente a causa della loro intrinseca debolezza i pulli non sono riusciti a raggiungingere l’obiettivo finale, ovvero la rottura del guscio.
Le nascite sono state solo quattro, tre dal secondo accoppiamento e solo una dal primo. Dei quattro piccoli nati uno solo ha raggiunto l’indipendenza, mentre gli altri, a causa di una deformazione localizzata nella parte inferiore del beco, comune a tutti e tre i soggetti, sono morti entro il secondo giorno di vita per l’impossibilità di assumere l’imbeccata.
L’unico soggetto ottenuto, generato dalla

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