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Visite in allevamento
EMILIO BRAMBILLA Un allevatore d'altri tempi | |||||
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Ibrido R1 maschio da Canarino del Mozambico x Cantore d’Africa femmina e successivo reincrocio di ritorno sul Mozambico, maschio di Mozambico x femmina F1 ibrida.
Disegno del tutto identico ad un maschio di Canarino del Mozambico con lipocromo giallo molto ridottoper i geni residui del cantore d’Africa che inibiscono il pigmento giallo. Le zone di elezione del giallo diventano – dopo la prima muta – color paglierino (in alcuni soggetti addirittura bianco) ed il grigio-verde del dorso diventa un grigio azzurrognolo. coetanei, era quella di scoprire i nidi in natura – ricordo che, ad ogni nuova scoperta, raccontavo con entusiasmo ai miei amici ò impustà una niada de lavarin che in dialetto brianzolo significa ho scoperto un nido di cardellino – facevamo a gara a chi ne scopriva di più. Quasi tutti i piccoli dei nidi da me scoperti raggiungevano l’indipendenza e seguivano i genitori (i vech i àn menà via), sporadicamente qualche nido veniva allevato allo stecco in modo molto spartano, si utilizzavano i soli ingredienti che avevamo a disposizione in casa, ovvero pane, latte, polenta, qualche foglia di ortica bollita e, raramente, uova di gallina che utilizzavamo mischiandole alla polenta e poi, il tutto, fatto cuocere”.
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Quando ha iniziato ad allevare e come si è procurato I primi soggetti? “Ho iniziato con l’ibridazione più di cinquant’anni fa, in particolare mi dilettavo ad ibridare maschi nostrani di cardellino, di verzellino e di verdone con delle canarine gialle. In quel periodo, non esistevano leggi che impedivano la cattura degli uccelli, così chiunque poteva procurarsi facilmente dei soggetti indigeni, catturandoli direttamente (tramite bacchette cosparse di vischio, trabocchetti o reti) o acquistandoli al mercato oppure presso i vari roccoli che si trovavano nella nostra zona”.
Quali Specie ha allevato finora con successo riproduttivo?
Lo stesso ibrido della figura sopra visto dorsalmente.
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