ALCEDO, Ornitologia e Natura  
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EMILIO BRAMBILLA
Un allevatore d'altri tempi

Ho conosciuto il sig. Emilio lo scorso Ottobre in occasione della mostra ornitologica organizzata a Bellusco dalla mia associazione, l’A.O.M. di Monza. Il pomeriggio della Domenica ero in visita ai padiglioni della mostra, stavo osservando i soggetti esposti nella sezione I.E.I. quando ho notato un capannello di persone che discutevano animatamente. Mi sono avvicinato ed ho capito che il nocciolo della questione, come spesso succede, era il profondo disaccordo dei presenti in relazione ai giudizi espressi dai giudici F.O.I., in particolare per alcune penalizzazioni e per alcuni soggetti N.G. (non giudicati), giudizi, a loro dire, espressi con motivazioni del tutto generiche e molto discutibili. In quel frangente la mia attenzione cadde su di una persona anziana che, rimaneva in disparte, ai margini della discussione, con fare dimesso e mogio. Per dirla tutta mi sembrava un cane bastonato. Ho chiesto informazioni ai presenti ed ho saputo che si trattava del sig. Emilio Brambilla il quale aveva esposto un reincrocio di esotico nella sezione “R1 di esotico” e che il giudice, forse prevenuto, non lo aveva ritenuto tale, rifiutandosi di giudicarlo. Lo stato di delusione del sig. Emilio era tale che mi ha fatto una grande tenerezza e, per consolarlo un pò, gli ho chiesto maggiori informazioni sul soggetto in questione. Ho cosi scoperto che si trattava di un R1 di esotico tra fringillidi, in particolare tra il canarino del Mozambico ed il cantore d’Africa, le sue specie preferite. Da un primo accoppiamento maschio di cantore d’Africa x femmina di Mozambico aveva ottenuto degli ibridi F1, due femmine di tali ibridi erano poi state accoppiate con dei maschi di Mozambico ed avevano generato, entrambe, dei soggetti R1 tra i quali il soggetto non giudicato. Non solo, già negli anni scorsi il sig.  
Canarini del Mozambico.
Ai lati due maschi, al centro una femmina con piumaggio scomposto e consunto, per una intensa stagione riproduttiva appena conclusa.

Emilio aveva ottenuto dei maschi R1 di questo tipo che, accoppiati a femmine di Mozambico, avevano deposto uova feconde che si erano schiuse ed i piccoli, purtroppo, morirono quando erano ormai quasi del tutto svezzati. Rimasi veramente stupito nel sapere che, non solo era stata provata la fertilità degli ibridi F1 ed R1 ottenuti dall’accoppiamento di tali specie di serinus, ma addirittura era stata verificata quella di soggetti di sesso femminile. Se ciò fosse vero – non ho ragione di dubitare della parola del sig. Emilio – dimostrerebbe la stretta vicinanza tra le due specie e di conseguenza verrebbero a cadere tutta una serie di teorie e supposizioni sulla evoluzione distinta di tali serinus africani (specie geografiche, barriere territoriali, ecc..). Salutai il sig. Emilio e, visto che in quel periodo stavo già collaborando con la rivista Alcedo, gli prospettai una visita in allevamento in modo da produrre una documentazione fotografica di tali ibridi e relativi reincroci. Qualche mese dopo abbiamo fatto visita al sig. Emilio in quel di Ronco Briantino, un comune della Brianza milanese.

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